5 regole per ottimizzare un sito multilingue
Il contenuto è un elemento chiave oggi, se non la parte più importante di una buona strategia SEO. Oltre ad essere di alta qualità per l’utente, deve essere facilmente identificabile dai robots di indicizzazione, sempre più esigenti per quanto riguarda la semantica.
È bene ricordare che questi funzionano in base alla lingua. Cioè, Google può inviare un robot al tuo sito web che capisce il tedesco solo se rileva che desideri indirizzarti e posizionarti su Google.de.
Per semplificare questo procedimento, ecco le 5 azioni migliori che puoi fare per ottimizzare il tuo sito multilingue.
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1. La struttura del tuo sito
Si consiglia di utilizzare un nome di dominio per paese. Ad esempio, se il tuo sito è disponibile per il pubblico inglese e tedesco, ti consigliamo di avere una versione www.example.co.uk e una versione www.example.de.
Questo è il metodo più efficace per separare chiaramente i tuoi contenuti in inglese da quelli in tedesco. I difetti di questo metodo sono il costo e la necessità, a seconda della tecnologia alla base del sito web, di lavorare su 2 backoffice indipendenti l’uno dall’altro.
Poi vengono, in ordine di qualità e risultati, i sottodomini (uk.example.com e de.example.com, una tecnica relativamente rara su internet eppure efficace dal punto di vista SEO) poi i file (esempio .com / de / e example.com/uk/). L’ultimo metodo è semplice da configurare, rappresenta un costo contenuto, ma non permette di suddividere efficacemente i contenuti.
Richiede la configurazione degli strumenti di monitoraggio di Google Analytics e Search Console e rende più difficile il collegamento in rete (ad esempio, la registrazione della home page nelle directory tedesche che consentono solo contenuti in lingua tedesca). Molti strumenti, come Prestashop, offrono questa soluzione per impostazione predefinita per i siti multilingue.
La soluzione peggiore è ovviamente passare attraverso le impostazioni per le diverse versioni del tuo sito. Da evitare assolutamente! (esempio.com/? lang = de).
Sarà inoltre essenziale che ogni versione del tuo sito contenga una mappa del sito con solo le pagine della sua lingua e un file robots.txt dedicato.
Ecco un test su una query generica (Scarpe da uomo) su Google.de:
Si noti che il giorno del nostro test, l’80% dei siti posizionati tra i primi 20, sono siti .de. Il restante 20% sono siti .com che utilizzano sottocartelle, completamente tradotti in tedesco.
Il primo sottodominio appare al 25 ° posto. Solo il 4% dei primi 50 siti utilizza il sottodominio invece della cartella.
2. Contenuto 100% tradotto e adattato nella lingua del pubblico
Oggi non basta tradurre i contenuti, bisogna adattarli completamente ai codici di settore sul web del paese di destinazione. Senza errori di ortografia, il contenuto deve utilizzare un particolare universo semantico, espressioni locali e un tono adattato ai costumi del paese.
Ad esempio, il termine “Smartphone” è utilizzato meno in Belgio rispetto a “GSM“. In Quebec, verrà invece utilizzato il termine “Smartphone“. Questo tipo di differenza apparirà a seconda che il sito sia rivolto a un pubblico americano/inglese, un pubblico spagnolo/argentino o un pubblico portoghese/brasiliano.
Ovviamente è essenziale che tutto il contenuto del tuo sito venga tradotto, comprese le tue note legali, ma anche gli elementi della tua SEO (ancoraggi dei link, tag ALT delle tue immagini ecc.). Si consiglia di eseguire un controllo completo del marketing del target e un’analisi delle keywords per guidare la strategia in modo rapido ed efficiente.
Questo è ciò che offre Ranking Road: strategie SEO locali e contenuti ottimizzati prodotti da esperti di agenzie locali.
3. Tag Lang e Hreflang
I motori di ricerca prendono in considerazione 2 tag per definire correttamente la lingua di una pagina e l’universo del sito.
Il primo tag è il tag lang, che è dichiarato all’inizio del codice della pagina. Sarà importante qui visualizzare il paese e la lingua di destinazione.
Il secondo tag è l’hreflang. Ti permette di definire tutte le versioni disponibili di una pagina. Ancora una volta, sarà necessario dichiarare il paese e la lingua di destinazione.
Di seguito è riportato un esempio per la home page di un sito destinato al mercato svizzero, tedesco e francese di lingua francese:
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4. Search Console
Google ti permette di dichiarare in Search Console le diverse versioni del tuo sito, indicando ogni volta il Paese di destinazione. Non dimenticare di dichiarare le tue sitemap e di controllare le statistiche di scansione per le diverse versioni del sito.
5. Collegamenti di autorità nel paese di destinazione
Il contenuto è essenziale, ma non è tutto. Ricordati di dare autorità e visibilità alle tue versioni. Lavorare con siti, elenchi su directory di qualità e citazioni di influencer locali migliorerà le tue prestazioni.
Ancora una volta, le competenze dei professionisti di Ranking Road ti renderanno più facile scegliere come target i siti giusti e le persone giuste. Tutti i paesi non sono uguali quando si tratta di link ninja o tecniche di link baiting (l’Italia rende ancora facile ottenere link di qualità senza compenso, mentre è molto difficile in alcuni settori ottenere un link in Germania senza un vero accordo commerciale, a volte pesante).
Questo lavoro, spesso trascurato dai siti web, si ripaga a lungo termine.
Negli ultimi 60 giorni, il 69% dei link esterni di Zalando.de erano link .de o siti .com tedeschi. Questa percentuale scende al 57% per la versione inglese e al 33% per la versione italiana. Questo è il logico riflesso delle differenze nel livello di ottimizzazioni richieste per apparire in termini strategici in ciascuno di questi paesi.
Quando un’azienda desidera rivolgersi a un pubblico non francofono, è essenziale comprendere che il suo sito deve essere adattato a tutti i livelli (nome di dominio, rete interna, contenuto e collegamento in rete).
Una semplice regola pratica: nessuno aprirebbe un negozio in Germania con un venditore che parla poco o male il tedesco e che non riesce a costruire un rapporto di fiducia con la gente del posto. Il SEO multilingue fa lo stesso.
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